La Ginnastica Pavese nasce in Pavia nel lontano 1879: la storia, che in questo caso sconfina nella leggenda, vuole che sia stata una radiosa giornata di meta’ maggio quando Ernesto Varasi, Giulio Citterio, Angelo Rizzo e Roberto Calcagni promuovono l’atto costitutivo del primo sodalizio che in Pavia si prefigge lo scopo di propagandare e potenziare l’attività di tutti gli sports di quei tempi. Primo presidente fu l’ingegner Morini che diresse la società fino al 1883. L’attività, nello spirito di quell’atto costitutivo, che purtroppo non e’ possibile riprodurre nel testo originale in quanto irreperibile come tutta la documentazione antecedente al 1940, fu in effetti quella di un’autentica polisportiva. Lo stemma sociale, opera dello scultore Cassi – lo stesso autore del monumento alla famiglia Cairoli – ne e’ l’emblema perfetto: e’ infatti formato da uno scudo con un manubrio al centro, intrecciato da un fioretto e una sbarra, avvolti da una fune. Una ruota di bicicletta ne completa il quadro d’insieme a testimoniare l’ampio spettro di attività. Furono costituite le sezioni di ginnastica, ciclismo, atletica pesante (sollevamento pesi e lotta), scherma, tiro a segno, pattinaggio.
Il gruppo dei fondatori avisò immediatamente la necessita’ di una propaganda diretta e diffusa. La costituzione di una fanfara, dotata di divisa da viaggio, che accompagno’ le prime gite domenicali nella bella stagione. E tra le mete fisse annuali, tra le altre, Gropello Cairoli per rendere omaggio alla famiglia omonima nel ricordo delle imprese del Risorgimento. Ma il primo Consiglio direttivo intraprese anche le prime iniziative concrete di promozione sportiva, come il Ricreatorio Festivo dove i ragazzi venivano iniziati all’educazione fisica che successivamente praticavano nelle varie espressioni specialistiche delle diverse discipline.
Uno dei momenti cruciali avviene con la presidenza di Giulio Citterio, che risolve il problema di fondo della sede. Infatti, il Citterio, ingegnere, progetta personalmente e fa adattare secondo le esigenze dell’attività sportiva l’ex chiesa di San Dalmazio: viene allestito il salone grande della palestra, già adibita a magazzino foraggi per l’esercito. La “nuova” palestra viene inaugurata nell’anno 1900 ed entra immediatamente in funzione disponibile agli allenamenti che in precedenza venivano effettuati nella “palestrina” adiacente al basso edificio ora sede della segreteria. Lo sforzo per ottimizzare la struttura porto’ a realizzare un impianto di illuminazione il più funzionale possibile con lampade a gas, innovativo per l’epoca Sono gli anni del mitico Enrico Scuri, uno tra i pionieri del sollevamento pesi italiano, e capace di vincere 5 titoli nazionali e del 3′ posto ai Campionati Mondiali di Milano del 1899.
Negli anni successivi la Pavese si affaccia alla ribalta nazionale con l’organizzazione dei primi concorsi, nel mentre in cui l’impianto si arricchisce di attrezzature realizzate tra gli altri per il contributo diretto di uno dei presidenti, l’industriale Dellera. Tra tutti spicca il primo campionato nazionale di lotta greco romana, organizzato sotto l’egida della Real Federazione di Ginnastica nel 1901 cosi’ come i campionati di pesi del 1902. Poco prima dell’inizio della Grande Guerra, l’allora presidente Adriano Valenti costituisce la prima sezione allievi maschile e femminile.
Poi con la prima guerra mondiale l’attività si blocca e la Pavese affianca la Croce Verde costituendo una sezione di assistenza dotata di 4 barelle per il trasporto dei soldati feriti ed ammalati che rientrano dal fronte negli ospedali della città. Dopo la guerra, il presidente Umberto Ferrari, avvocato, riesce ad imprimere all’attività un’energia notevolissima.
Dopo la ripresa avviata nel 1919 con una decina di soci, registra nel 1921 oltre 400 iscritti. L’adesione cosi’ massiccia che riscopre una volta di più cosa rappresenta la società nell’ambito cittadino, convince i dirigenti ad anticipare i tempi anche sul piano dell’attività sportiva, agonistica e organizzativa. Nel 1921, nello stadio San Giuseppe, costruito con la partecipazione della Pavese per sostenere nell’anello della pista l’attività di ciclismo, si effettua un concorso internazionale di atletica, il cui esito supera le più ottimistiche aspettative e la cui organizzazione riscuote i più larghi ed unanimi consensi al punto di venire definito Concorso Modello. Concorso che regalo’ la soddisfazione della vittoria assoluta di Pierino Casali, che come commentava sul Corriere di Pavia Dario Morani, “ha eseguito il lancio della pietra, salto, sollevamento pesi e corsa veloce in uno stile perfetto, tanto che egli ha meritato il massimo dei voti”. Un successo completo e nello stesso tempo l’impegno di ripetersi avvenne due anni dopo, nel 1923, con l’organizzazione di un Concorso Nazionale Femminile, anch’esso pienamente riuscito.
Nel frattempo si istituisce anche la sezione di “palla al cesto”. L’avvio fu interessante e promettente per le prestazioni ed I risultati di una squadra che esordi’ al 2′ posto assoluto in campionato. Un’attività breve, durata solo due anni, con le partite giocate nel cortile della Civica contro le formazioni piu’ quotate del momento (Assi, Inter, Costanza, Como), ma il merito di aver avviato a Pavia la pratica sportiva di questa disciplina e di aver tenuto a battesimo i pionieri dello della pallacanestro pavese, come Sabbadini, Palestra, Pegolini, Pizzocchero, Romano, Baduano e Migliazza.
Dopo la presidenza Ferrari, si succedono Archia Poderini e Guglielmo Castelli, che sostenerono ingenti spese per integrare l’attrezzatura in Civica. Si organizzano concorsi alla fine degli anni ’20 con la partecipazione di tutti gli olimpionici del momento. E’ il momento del battesimo olimpico per gli atleti della Pavese, che partecipano con Silvio Quadrelli all’edizione del 1924 di Parigi e nel 1928, ad Amsterdam, conoscono la gioia del podio, con lo storico argento conquistato dalla squadra di artistica femminile del prof. Gino Grevi. Negli anni successivi ci si affaccia per la prima volta anche alla ribalta internazionale, partecipando sotto la presidenza di Nino Ferrari ai Concorsi internazionali di Digione e Parigi, sfoggiando le nuove divise del sodalizio, sempre pero’ fedele ai suoi colori sociali bianco azzurri. Lo scoppio della seconda guerra mondiale è foriero di un periodo di buio: il consiglio di amministrazione si dimette e viene eletto come commissario il socio veterano Giovanni Cordone, che traghetta fino al termine del conflitto.
La Pavese viene consegnata a Giovanni Grassani, cresciuto in società come ginnasta e sensibilizzato dal padre che, dirigente tra i più attivi agli inizi del secolo, lo ha consapevolmente cresciuto nell’amore per lo sport e per la Società. Grassani trova nelle casse sociali 1000 Lire, un’inezia per ristrutturare la società, ma nessun documento ufficiale, essendo andato tutto perso negli anni di transizione bellica. Si circonda di pochi ma fedeli collaboratori. Gli sono vicini e ne condividono le speranze e l’entusiasmo Emilio Vittadini, Giuseppe Freddi, Carlo Lanza, Romano Pascotto, Riccardo Barbieri, Piero De Paoli, Giuseppe Piccinini e l’anziano Giuseppe Cordone. I nuovi dirigenti riescono a riaccendere in città un sempre maggior interesse alle sorti della società nei vari settori sportivi, che ampliati e potenziati riescono subito ad imporsi all’attenzione sul piano nazionale ed internazionale, essenzialmente per merito della ginnastica.
Il nome della Pavese comincia ad imporsi con continuità a livello organizzativo, nella ginnastica, e grazie all’iniezione di energia dai fratelli Fortunato, Giampiero e Igino Fedegari anche nella lotta. Si organizzano nel ’48 i campionati italiani di 3′ serie di greco romana e due anni dopo nel 1950 i tricolori assoluti sempre di “greca”. Per la ginnastica l’Accademia Sociale con la partecipazione della nazionale del Giappone nel 1950 cosi’ come la Preolimpica di Ginnastica Femminile nel 1951. Per il sollevamento pesi diventa tradizionale la Coppa Enrico Scuri negli anni 1956-57-58 con la partecipazione dei migliori specialisti dell’epoca.
La Pavese cresce nelle attività e nel 1962, anno in cui organizza i tricolori individuali juniores di ginnastica, riceve dal Comune di Pavia il diploma di benemerenza e la medaglia d’oro. Nel 1967, il Coni attribuisce alla Pavese la Stella d’Oro al merito sportivo, che anticipa di due anni l’ulteriore riconoscimento dell’Amministrazione comunale che conferisce alla Pavese la medaglia d’argento al merito sportivo. Nel 1969 si organizzano i campionati nazionali individuali di ginnastica e gli assoluti di lotta greco romana, mentre nel 1972 si portano a Pavia le nazionali di Ungheria e Germania Est per affrontare la squadra azzurra rispettivamente nell’artistica femminile e maschile.
Nel 1979, la Pavese festeggia i suoi primi cento anni: le celebrazioni del centenario hanno la loro apoteosi il 6 maggio, quando, dietro il labaro della societa, soci e atleti sfilano in corteo da Piazza Duomo per le vie della citta’ fino al Teatro Fraschini dove, dopo la prolusione di Fiorenzo Chieppi e l’intervento di Gianni Brera, vengono premiate le autorita’ civili, sportive, politiche e tutti i soci viventi. In quell’anno, si organizzano i campionati italiani allievi e juniores di artistica femminile e tre incontri internazionali: Italia-Russia di artistica femminile, Italia-Ungheria di artistica maschile e Italia-Ungheria di pesistica.
Ad inizio degli anni ’80, seguendo la naturale evoluzione della Federazione Ginnastica, la Pavese investe pesantemente anche nella nuova attività della ritmica sportiva, di cui aveva tenuto a battesimo i primi passi negli anni ’70. L’attività internazionale prosegue in modo brillante con l’organizzazione di incontri internazionali nell’81 (Italia Romania di artistica femminile) e nell’83, riproponendo Italia-Ungheria di artistica maschile andato in scena quattro anni prima.
La Federazione Italiana Lotta Pesi Judo conferisce nell’1982 la Medaglia d’Onore al merito sportivo, premiando così la gran mole di attività espressa nella lotta prima e nei pesi nell’ultima parte del secolo. Infatti la Pavese torna ad organizzare gli italiani assoluti di pesistica nel 1989 al PalaCus, seguiti nel 1993 dall’Arge Alp Cup. Nel frattempo, a meta’ anni ’80, Grassani, coadiuvato da Igino Fedegari, Lorenzo Lanza e una serie di appassionati collaboratori tra cui Elide Crosta, ha l’intuizione decisiva per potenziare l’attività di base, andando ad organizzare i corsi formativi, precedentemente solo in Civica, direttamente nelle scuole cittadine, per offire un servizio in loco più adeguato alle necessita’ dei tempi. Negli anni ‘90 si esaurisce l’attività agonistica della lotta, sostituita dal karate, tra le sezioni agonistiche attive.
L’8 settembre 1989, a seguito del crollo della Torre Civica, la sede storica della Palestra Civica viene sgomberata per i lavori di consolidamento della Torre di San Dalmazio. E’ uno dei momenti più bui della Pavese ,che subisce una diaspora delle diverse sezioni agonistiche, coni ginnasti confinati in un capannone a Mirabello e i pesisti nei sotterranei della chiesa della Sacra Famiglia. Il 7 ottobre 1995 a lavori ultimati il Comune riconsegna la Civica e la Pavese torna a casa…
Nel ‘99 La Pavese festeggia i 120 anni di fondazione con una serie di manifestazioni, culminate in ottobre in Sala dell’Annunciata con la prolusione di Siro Pietro Quaroni e la premiazione di tutte le vecchie glorie e degli atleti in attività. In quell’anno ancora manifestazioni internazionali di pesistica, – si organizza l’Arge Alp Cup addirittura nella cornice cittadina della Cupola Arnaboldi- e di ritmica, con il triangolare Italia-Russia-Bielorussia, seconda manifestazione di prestigio per la ritmica dopo Italia-Bielorussia andata in scena al PalaRavizza nel 1993.
Nel 2000 dopo 45 anni di presidenza ininiterrotta Grassani passa la mano ad Andrea Onetti, cresciuto nella società nella sezione pesistica. Onetti sfrutta i suoi contatti nell’ambito della Federazione Pesi per mettere Pavia al centro dell’attenzionale internazionale. In un crescendo continuo, la Pavese organizza nel 2001 gli italiani di pesistica Under 16, nel 2002 gli assoluti, e nel 2003 i campionati del Mondo Universitari, che si svolgono nel mese di luglio con la partecipazione di 126 atleti in rappresentanza di 35 nazioni. In parallelo la Pavese si apre a sinergie sul territorio, entrando in partnership anche con l’Unicef per testimoniare il suo impegno sociale.
Il 16 gennaio 2005 con assemblea straordinaria viene approvato lo statuto attualmente in vigore, in ottemperanza alle nuove normative del CONI e viene cambiata la denominazione in Associazione Sportiva Dilettentantistica Ginnastica Pavese (A.S.D.G.P.).
L’attivita’ organizzativa prosegue anche in stretta collaborazione con Federazione Ginnastica d’italia. Nel 2005 ritorna a Pavia una manifestazione internazionale di artistica, ospitando il triangolare femminile tra le squadre di Italia-Australia-Grecia, intitolato alla memoria di Grassani, scomparso l’anno precedente. Nel 2007 e’ la Serie A a sbarcare a Pavia, con la 3ª giornata del campionato a squadre maschile e femminile, a cui partecipano la campionessa mondiale Vanessa Ferrari e l’olimpionico Igor Cassina. La Serie A di artistica rimarra’ un appuntamento fisso del calendario pavese fino al 2009.
Sempre nel 2007– nell’ambito delle strutture universitarie dell’area Cravino, si organizza un altro evento internazionale di assoluto prestigio, la 5ª edizione dei Campionati Europei Under 17. Con al timone Lorenzo Lanza dal 2008, la Pavese per la prima volta nella sua storia ottiene la promozione in Serie A1 con le squadre di artistica femminile e di ritmica, proprio nell’anno in cui la sezione di artistica maschile incontra grandi difficolta’. Nel 2009 taglia il traguardo del 130º di fondazione, celebrando questo avvenimento, ospitando il convegno nazionale dell’UNASCI, l’associazione della societa’ centenarie.
Ad oggi l’albo d’oro della Pavese puo’ contare su 9 partecipazioni olimpiche (Silvio Quadrelli 1924, Squadra Femminile Ginnastica 1928, Franco Tognini 1932-1936, Attilio Bescape’ 1932-1936, Emy Bollani 1948, Anna Monlarini 1952, Valentina Riccardi 2000).