Marino VALLE

 

DIRIGENTE

ANNO: 1909 - 2005

CURRICULUM

Entra nei quadri della Società nel 1948 con la carica di SEGRETARIO che detiene fino al 1972.

Eletto Consigliere Ginnastica Pavese nel Biennio 1947-48
Eletto Consigliere
Ginnastica Pavese nel Biennio
1949-50
Eletto Consigliere Ginnastica Pavese nel Biennio 1950-51
Eletto Consigliere Ginnastica Pavese nel Biennio 1952-54
Eletto Consigliere
Ginnastica Pavese nel Biennio
1955-56
Eletto Consigliere Ginnastica Pavese nel Biennio 1957-58
Eletto Consigliere Ginnastica Pavese nel Biennio 1959-60
Eletto Consigliere Ginnastica Pavese nel Biennio 1961-62
Eletto Consigliere Ginnastica Pavese nel Quadriennio 1963-66
Eletto Consigliere Ginnastica Pavese nel Quadriennio 1967-70
Eletto Consigliere Ginnastica Pavese nel Quadriennio 1971-74

 

 RICONOSCIMENTI

Distintivo d'oro "Ginnastica Pavese" - 1955
Medaglia d'Argento - C.O.N.I. Provinciale  - 1959
Medaglia d'oro "Ginnastica Pavese" - 1968 - 20 anni di segretariato

 

Articolo tratto da "PAVIA IN TASCA" - n° 6 -  Luglio 1992

Marino VALLE: Lupo di fiume

Incontrare un personaggio che ha vissuto un'attivita' sportiva, sociale e culturale di consistente spessore, in modo semplice, di normale routine, senza mai varcare la soglia dell'eccezionale, non e' cosa di tutti I giorni.
Eccoci di fronte a Marino Valle, classe 1909, che qualcuno ha definito il "Fogar del Ticino", ma con poca fantasia e scarse approvazioni, un "pavese del Ticino" come il professor Giovanni Vaccari l'ha chiamato.
Ottantatreenne, ma ne dimostra trenta di meno, fisico possente ed integro, inappuntabile nella giacca blu cardigan con bottoni della Marina, questo autentico personaggio ha passato gran parte del suo tempo libero, della sua vita sul Ticino. Ai tempi in cui era ancora il Fiume Azzurro ma anche quando I motoscafi ed ancor più gli incoscienti scarichi industriali e no iniziarono la loro deleteria opera distruttrice.
Non c'e' pavese, magari un poco avanti negli anni, che non abbia conosciuto Marino Valle. Bastava frequentare il Ticino e vederlo con il MAS, il battello da lui ideato per affrontare le numerose imprese che l'hanno portato a conoscere tutti I corsi d'acqua navigabili, ma anche la Laguna di Venezia e l'alto Mare Adriatico, fino a Trieste e Pola. Valle ha alternato l'uso del battello a remi (il "barcè", di buona memoria) con la canoa. Due volte ha tradito, sa fa per dire, pilotando una barca a motore da Pavia a Venezia; ma non ne parla volentieri. La sua vita offre parecchi spunti, anche se lo sport, in particolare il canottaggio, ne ha occupato gran parte. Ragioniere, fisioterapista, insegnante di educazione fisica, anche scrittore, giornalista, allenatore, direttore sportivo, segretario della Ginnastica Pavese per moltissimi anni, poi dirigente. Occorrerebbe troppo spazio per parlare di tutto.
"Quando ho abbandonato l'attività sportiva, -dice-, la passione per il fiume e l'amore per la natura mi hanno spinto a frequentare I principali corsi d'acqua. Forse sfiorano il centinaio le mie "passeggiate". In gondola ho compiuto una Pavia-Locarno-Pavia, poi con un battello almeno quindici raid in solitario (tre volte a Venezia, una a Trieste, alcune a Locarno) ed altre trentacinque in canoa (Pavia-Venezia-Trieste-Pola, il Brenta, Pavia-Torino, il periplo del Lago Maggiore, ma anche I laghi di Garda e Como). Ho raccolto il tutto in alcuni diari, pubblicati da quotidiani".
Ma lei ha qualcos'altro da dire ai nostri lettori?
"Ho ottenuto a Pisa il brevetto di paracadutista civile, quando avevo 54 anni, poi a Padenghe sul Garda anche l'abilitazione alla vela, ho inventato la Vigevano-Pavia, ho lanciato la canoa nella nostra città alla Canottieri Ticino, della quale sono socio attivo da sempre. Ma ho anche colto soddisfazioni di carattere letterario. Il mio volume "Il mio Ticino" ha ottenuto il terzo posto nel Premio Cesare Angelini. Ho ricevuto la medaglia d'oro nel Premio Pavia, il Lanternino di Augusto Vivanti si e' più volte ricordato di me."
Risulta difficile ricordare questo Marino Valle nel giusto modo, come si vorrebbe. Il suo amore per il Ticino e' sempre grande. Marino Valle e' l'autentico "Lupo di Fiume" che afferma:"Non ho mai fatto nulla di eccezionale. In ripetute occasioni, ho salvato una dozzina di persone che stavano per annegare nel Ticino. Ma allora però credo di non aver avuto alcun merito, in quanto reputo di essere uno strumento della volonta' divina."
E non si può aggiungere altro.