Sono entrata a far parte della
Ginnastica Pavese all’età di quattro anni e da allora non ne sono più
uscita. Mi ci portarono i miei genitori perché ero una bimbetta
esuberante, che non si stancava mai e loro devono aver pensato che
così mi sarei divertita. E in effetti all’inizio per me era solo uno
splendido gioco ma, col passare del tempo, il gioco si è trasformato
in una grande passione, fino a diventare parte stessa della mia vita.
Nella palestra di via Porta ho scoperto la grande amicizia delle mie
compagne di squadra, quell’amicizia che nasce in modo quasi naturale
soprattutto quando si condividono lunghi allenamenti, e la gioia ed il
divertimento che provavamo alla fine di ogni gara. Nella Società ho
trovato competenza e passione, specialmente quando ho incontrato
Monica Vullo, la mia allenatrice, colei che per prima ha compreso le
mie doti di ginnasta e che ha creduto in me. Sotto la sua guida ho
scoperto che non solo la ginnastica artistica mi divertiva un mondo,
ma mi veniva anche bene! Ho incrementato così il ritmo degli
allenamenti, modificandoli anche in base alle mie attitudini, e ho
ottenuto le mie prime soddisfazioni sportive: Monica, era sempre al
mio fianco pronta a spronarmi. A lei si era nel frattempo unito
Stefano Barbareschi, l’altra figura che ha contribuito in modo
determinante alla mia crescita tecnica. La mia determinazione e la
loro fiducia nelle mie possibilità mi hanno spinto fino alla ribalta
nazionale. I tecnici azzurri hanno notato le mie doti e mi hanno
convocato al Centro Tecnico Federale di Milano, dove in pratica sono
rimasta ad allenarmi negli ultimi due anni.
Tra le competizioni più importanti che mi hanno dato anche le
soddisfazioni più grandi non posso dimenticare i Campionati Europei a
squadre che ho disputato con la nazionale juniores nel 2008 a Clermont
Ferrand (Francia), ed i Giochi del Mediterraneo proprio di
quest’ultimo anno 2009, disputatisi a Pescara. Ai continentali ho
avuto la soddisfazione di entrare, io unica italiana, nella finale di
specialità al corpo libero, piazzandomi al quinto posto dietro le
migliori ginnaste europee; lo stesso risultato è stato conseguito poi
anche nella gara a squadre con il solo rammarico di aver lasciato sul
terreno qualche punto prezioso dovuto alla nostra inesperienza nelle
gare importanti altrimenti avremmo anche potuto salire sul podio.
Ai Giochi del Mediterraneo mi sono piazzata al quarto posto assoluto
nella classifica del concorso generale e con la squadra italiana ho
vinto la medaglia d’argento. Questi Giochi sono stati un po’ le mie
Olimpiadi e di essi ricorderò sempre l’esperienza umana di
condivisione, di amicizia e di complicità che ho respirato nel vivere
assieme nel Villaggio.
L’infortunio? Il destino ha voluto che la mia attività agonistica si
interrompesse troppo violentemente a Pescara. Tuttavia la mia immensa
passione per la ginnastica, l’amore viscerale per la disciplina alla
quale ho dedicato tanti anni della mia vita e per la quale ho
sacrificando volentieri la maggior parte delle mie giornate di
adolescente, questa certamente non si esaurirà mai. |