ASTOLFO
ENRICO SCURI: L’INVINCIBILE
di
CLAUDIO ENRICO BALDINI
LA CONSACRAZIONE DI UN CAMPIONE
Intanto,
sul filo degli entusiasmi suscitati dal suo secondo posto negli Internazionali
di Amsterdam, il marchese Luigi Monticelli Obizzi decide di dare maggior forza
al Club Atletico Milanese, da lui e da Sienbach fondato nel 1890, ponendo sul
tappeto l’organizzazione del primo Campionato Atletico d’Italia.
L’avvenimento
ha luogo nel salone della Societa’ degli Artisti e Patriottica di Milano il 2
maggio 1897. Giudice il conte Francesco Borgia, la gara si articola su Quattro
esercizi: strappo e slancio ad una mano, lento e slancio a due mani.
Scuri
viene superato dal marchese nelle prove ad una mano 55/65 contro 65/76, ma lo
straccia nell’esercizio completo con 110/120 contro 95/110 del fierissimo
rivale. E’, comunque, gran festa quando si termina alle ore tre del mattino e
si passa a lieto duello di forchetta nel quale primeggia l’amico Magno (al
secolo Enrico Costamagna), direttore della Gazzetta dello Sport.
Nel
1898 la data dei Campionati, 8 maggio, coincide con l’insurrezione operaia di
Milano ed e’ significativo in proposito il commento di Monticelli: “Cadendo
per terra i manubri producevano rumori d’inferno tali da essere scambiati dai
lottatori, impegnati nella sala vicina, per i cannoni del Commissario di Governo
Bava Beccaris”. Le gare ebbero, pero’, regolare svolgimento e Scuri si
impose su Brocca di Milano e Roccatagliata di Genova, ottenendo 60 negli strappi
e 55 nei lenti ad una mano, 110 nel lento a due mani e sollevamento senza
interruzione nove volte la sbarra di 90 chili da posizione di attenti.
La
settimana successive il supplemento speciale della Gazzetta riporta al dettaglio
misure antropometriche e motodiche d’allenamento dell’atleta pavese, che
viene definito “L’Invincibile”: statura 1,76, peso 102, torace 120, coscia
67, polpaccio 44, bicipite 44, avambraccio 36, collo 47. Il suo sistema di
allenamento e’ simile a quello di Sandow: lavoro al mattino appena alzato con
manubri da 2,5 chilogrammi per una mezzora e un’altra mezzora con le sbarre;
il tutto integrato da prove di corsa veloce, salti in alto e in lungo e, nel
periodo estivo, da canottaggio e scherma, nella quale e’ un “terribile
mancino” (tanto di lui dice il Maestro Colombetti). Seguono una doccia fredda
e una forte reazione dopo ogni allenamento. Mangia con appetito formidabile e,
durante la preparazione ai Concorsi, consuma quotidianamente dodici uova,
seicento grammi di carne e molta verdura.
Il
1899 e’ un anno particolarmente significativo per l’attivita’ atletica
italiana. Il marchese Monticelli, infatti, appoggiato dalla Gazzetta dello
Sport, organizza il primo Torneo internazionale di lotta e pesi al teatro Dal
Verme di Milano.
L’avvenimento
si svolge nell’aprile e si apre con la disputa dei Campionati Italiani. La
gara di pesi ha luogo il giorno 2 e Scuri trionfa superando nell’ordine
Brocca, Basilari, Barabino, Ferrea e Rebora con parziali di 60, 60, 75 in
strappo, lento e slancio a una mano e 110, 120 in lento e slancio a due mani. Il
giorno 4 si disputa il Campionato internazionale presenti il campione del mondo
Serge Elissejev, il tedesco Rodl, il bavaro Schneider, l’austriaco Schrieber
ed il pavese. Vince il fomidabile siberiano (72, 75, 85, 116, 140) su Rodi (65,
65, 80, 115, 130) e Scuri il quale migliora i records nazionali con 65, 65, 80,
115, 130; esultano gli sportsmen Lombardi: il russo e’ fortissimo, ma il
“nostro” non sembra meno dotato.
Il
10 Settembre grande “exibition” a Pavia. Scrive la Gazzetta: “…dopo la
brillante prova di Milano, Enrico Scuri non aveva piu’ dato saggio della sua
forza a Pavia. Sabato, pero’, apparvero sulle cantonate numerosissime strisce
annuncianti che il primo tra gli atleti italiani sarebbe riapparso in pubblico.
Fu un avvenimento e ieri, giorno stabilito per l’esibizione, una folla enorme
si riverso’ fuori Porta Milanese. All’apparire dell’atleta si elevo’
dalla folla pigiata un applauso nutrito, solenne, che duro’ parecchi minuti.
Piu’ tardi egli sollevo’ un uomo di 80 chili con il braccio sinistro e,
quindi, a due braccia, due uomini del peso complessivo di 160 chilogrammi”.