Mauro MORANDOTTI |
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SEZIONE: PESISTICA | ANNO: 1977 | ||||||||
Medaglie Nazionali |
Titoli
Inter |
Titoli Lombardi |
Trofei |
Maglie |
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8 | 13 | 1 | - | 13 | 7 | - | |||
66 gare ufficiali dal 11/03/1989 al 16/04/2003 |
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CURRICULUM |
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22'
Class Camp Italiani Assoluti 2002 Cat. Kg 62 |
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2'
Class
Camp Italiani Universitari 2002
- Cat. Kg 62 |
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3'
Class Coppa Italia CA-SP 1995 - Cat. Kg 64 |
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Campione
Lombardo Assoluto
1995 Cat. Kg 59 |
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4' Class
Camp Lombardi
Seniores 2003 - Cat. Kg 69 |
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Titolare Squadra Campione Lombarda 1993-94-95-02 |
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1'
Class Fase Nazionale GdG 1991 cat. Kg 44 |
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3'
Class Turnier der Nationen 1993 cat. Kg 59 |
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Arge Alp Cup: 2 presenze |
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3
presenze con la
Rappresentativa Lombarda |
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PRIMATI |
Mauro MORANDOTTI - 1990 |
Mauro Morandotti, ovvero l’ottimizzazione, la capacità di ottenere sempre il massimo da se stessi. Nato curiosamente in un giorno “perfetto” (il 7/7/’77) di questa perfezione ha fatto uno stile. Non era dotato di un fisico eccezionale ma sembrava nato per sollevare pesi. Il resto lo ha fatto un carattere straordinario. Dopo la delusione dei giochi della gioventù del ’90 (tre nulli consecutivi in finale facendo sempre cadere il bilanciere alle sue spalle), Morandotti mette in un cassetto le lacrime per riprovarci ai campionati italiani esordienti due mesi dopo. E qui, nonostante un morbo al ginocchio che gli impedisce l’accosciata e lo costringe a snaturare il movimento, Mauro, secondo dopo lo strappo, piazza tre prove valide su tre nello slancio e appende in bacheca il suo primo scudetto. Ne arriveranno altri due (ancora negli esordienti e poi nei cadetti) più un’edizione dei giochi della gioventù. Dice di lui Andrea Onetti: “Mauro sapeva esattamente cosa serviva per vincere. E lo faceva. Sempre”.
"Quante lacrime quel giorno a Ostia. Ero favorito ai giochi della gioventù ma non riuscii a piazzare una sola alzata valida. Una grande delusione. Ma due mesi più tardi, in quello stesso palazzetto, arrivò anche la più grande gioia della mia carriera. Chiusi a 35 kg lo strappo, poi ottenni 45 kg nello slancio. C’era un siciliano che aveva due possibilità per sopravanzarmi. Così andai a “gufare” proprio sotto la pedana. E sbagliò, entrambe le volte. A quel punto non capii più nulla e attraversai di corsa tutto il palazzetto per andare ad abbracciare Onetti…" |