IL PRIMO FUORICLASSE ITALIANO : ENRICO SCURI
Nel corso del diciannovesimo secolo, diversi pesisti italiani di valore ottennero fama fuori confine. Approssimandosi l’ultima decade del secolo, anche grazie all’impulso dato dalle società ginnastiche, gli sportivi italiani s’appassionarono sempre più all’atletica pesante. Enrico Scuri fu la prima grande figura della nostra pesistica, indubbiamente un campione di prima grandezza ; purtroppo, non ottenne all’estero quel riconoscimento che meritò nel nostro paese.
Enrico
Astolfo Scuri nacque in Corpi Santi, presso Pavia, Lombardia, il 9 maggio 1868,
figlio di un proprietario di un’industria casearia. In 1886, s’affiliò alla
Società Ginnastica Pavese e, come era
usuale per gli atleti d’allora, gareggiò in varie discipline : lotta,
sollevamento pesi, corsa, salti e tiro alla fune. In occasione del Concorso
Nazionale Ginnico straordinario di Milano nell’agosto 1890, Scuri fornì una
grande dimostrazione del suo talento, vincendo tre prove, sollevamento pesi,
lotta ed una prova di velocità sui 150 metri, realizzando un eccellente tempo,
16.0. Le tre gare facevano parte di un concorso generale unico, nel quale Scuri
si piazzò ottavo.
Nell’agosto
1892, la città di Genova organizzò una grande celebrazione colombiano per
commemorare i 400 anni della scoperta dell’America. Per l’occasione, la
federazione ginnastica italiana mise in palio titoli italiani in diverse
discipline e Scuri vinse sollevamento pesi e getto del peso. Nel 1895, Scuri si
confermò campione italiano per le società ginnastiche nazionali. Finalmente,
presso la sede del Club Atletico Milanese, il 2 maggio 1897, il marchese Monticelli
Obizzi organizzò il primo campionato italiano assoluto – per qualsiasi tipo
di società – di pesistica. Scuri vinse il titolo sollevando in distensione a
due mani 110 chili e 120 nello slancio a due mani.
L’anno
seguente, Scuri ribadì la sua supremazia, sollevando fra l’altro per nove
volte in posizione d’attenti una sbarra di 90 chili. La già famosa Gazzetta
dello Sport colse l’occasione
per approfondire la figura di Scuri ai suoi lettori : altezza 1.76, peso 102
chili, torace 120 cm, coscia 67 cm, polpaccio 44 cm, bicipite 44 cm, avambraccio
36 cm, girocollo 47 cm. Come metodo d’allenamento, Scuri integrava i celebri
insegnamenti di Sandow con pesi di quantità ridotta con quelli più specifici
di Obizzi, con due sedute settimanali con pesi simili a quelli della
competizione. Uova, verdure ed una quantità misurata di carne componevano la
sua dieta.
Nel mese di aprile del 1899, Obizzi allestì in Milano un’imponente kermesse pesistica di tre giorni, che cominciò con il campionato italiano che Scuri s’aggiudicò in modo incontrovertibile e che ebbe il suo apogeo il 4 aprile in un campionato internazionale, che anni dopo (1989) la federazione pesistica internazionale (IWF) riclassificò a tutti gli effetti come campionato mondiale. In questa gara, Scuri affrontò il russo Elissejew ed i tedeschi Rödl, Schneider e Schrieder, piazzandosi terzo e stabilendo due primati italiani, 115 chili nella distensione a due mani e 130 chili nello slancio a due mani. Come i suoi avversari, Scuri eseguì i sollevamenti con lo stile cosiddetto continentale (tre tempi da terra alla posizione finale), ma, a differenza di altri sollevatori, i movimenti di Scuri erano molto ‘puliti’ : il fuoriclasse italiano non usava eccessive piegature e non faceva rotolare sull’addome la sbarra, tali movimenti erano assolutamente vietati dai regolamenti di Obizzi.
Inizialmente i Giochi olimpici parigini del 1900 contemplavano la prova di sollevamento pesi, ma purtroppo essa venne successivamente depennata. Scuri avrebbe potuto essere un qualificato partecipante. Malauguratamente, nello stesso anno, egli subì un infortunio che lo costrinse al secondo posto nei campionati italiani. Nel 1901, riguadagnò il titolo, elevando in distensione a due mani per due volte, ed in posizione d’attenti, 110 chili e tre volte in slancio a 135 chili !
Abituato ai
severi dettami imposti da Obizzi, i pesisti italiani eseguivano i loro
sollevamenti con stile impeccabile, passando la sbarra dalla vita alle spalle
con tecnica corretta, dunque le loro prestazioni dovevano considerarsi di
assoluto valore fra i sollevatori continentali, primi fra tutti Türk e Beck.
Obizzi tollerava lo stile continentale, ma, al tempo stesso, incentivava gli
atleti a praticare lo stile ortodosso (due tempi da terra alla posizione finale)
divulgato da Desbonnet in Francia. Fu dunque relativamente facile per Scuri
ottenere grandi risultati nello stile ortodosso. Il 26 luglio 1901 egli sollevò
in un tempo al petto e quindi in distensione 125 chili e in slancio 144 chili.
Desbonnet non riconobbe mai la validità di queste prestazioni formidabili,
autentici primati mondiali.
Le stagioni 1902 e 1903 rappresentarono per Scuri, ultratrentenne ma nella piena maturità atletica, l’apogeo della carriera. Il 18 maggio 1902, in Pavia, Scuri rivendicò il primato europeo di piegata, la versione francese della distensione curva, a due mani, sollevando la sbarra a 125 chili ; in giugno, vinse il campionato di Baviera sconfiggendo l’idolo di casa Andreas Mayer, futuro campione d’Europa nel 1903. Il 23 giugno in Milano, elevò nel più agevole e praticato stile continentale 150 chili nello slancio a due mani e 125 chili nella distensione a due mani.
Sempre utilizzando la tecnica continentale, Scuri marcò significativamente la storia del sollevamento pesi italiana e internazionale con le sue prestazioni realizzata di fronte ad un pubblico numeroso ed entusiasta all’Accademia di Pavia il 28 maggio 1903. In data occasione, egli stabilì tre primate italiani, con 85 chili nello slancio ad una mano, 132 chili nella distensione a due mani e 153 chili nello slancio a due mani. Egli dunque, nella distensione e nello slancio a due mani, avvicinò considerevolmente i limiti mondiali con stile continentale rispettivamente detenuti dal tedesco Beck con 133.5 chili e dall’austriaco Türk con 160.5 chili.
Scuri dette un’ultima grande dimostrazione di forza ad Arona il 18 agosto 1903, alzando in strappo a due mani ben 115 chili ! Ancora una volta, i francesi ignorarono questo autentico primato del mondo, continuando a riconoscere come tale i 110 chili realizzati da Maspoli. Purtroppo, dopo questi straordinari eventi, il 1904 segnò il declino irreversibile di Scuri, che non fu più capace di combattere la sua pinguedine e di conservare la sua prestanza atletica. Morì a Pavia il 26 settembre 1935.