|
La
storia del settore Ginnastica dal 1879 al 1978 |
E'
certamente
il
settore più
rappresentativo della società che ne raccolse, tra le prime in Italia
I'importanza e la predisposizione per esso tra
i
giovani.
Le prime
manifestazioni ufficiali in Pavia la cronaca le registra nel giugno
del 1881, nell'aprile del 1882 e nel maggio dello stesso
anno. La prima ebbe luogo in un padiglione opportunamente allestito in
Piazza d'Armi con una
"accademia",
protagonista una troupe brasiliana-giapponese che fece registrare una
interessante concorrenza di pubblico. L'originalità (allora) della
manifestazione (anche per le doti soprattutto acrobatiche degli
atleti) costituì uno spettacolo inedito.
Sono cenni che
dimostrano un ben preciso orientamento dei giovani e come la Società
Ginnastica Pavese seppe tempestivamente recepire questa nuova
apertura dei giovani, avviando una attività articolata sugli sport in
quel momento d'attualità, nello spirito di un programma che certamente
non ha disatteso anche negli anni successivi la necessità (perché così
si può definire) di molti giovani di avere un punto di riferimento
sicuro per poter praticare lo sport.
La partecipazione
sempre più ricorrente alle manifestazioni nazionali e le "uscite"
in
campo internazionale, hanno indicato in modo sempre più qualificante
il
ruolo, certamente
impegnativo, nell'ambito nazionale del settore che la Ginnastica
Pavese individualmente e con squadre ha onorato anche oltre i confini. Non fu comunque un episodio a se stante, ma la sintesi di un lavoro in profondità che la società da anni stava svolgendo, un lavoro attento ed accurato, opportunamente istruito da allenatori preparati ed appassionati come l'ingegner Giovanni Callegari, il rag. Pino Verri, Mario Giorgi, Umberto Sabbadini, lo stesso Gino Grevi che, giusto riconoscimento della sua particolare competenza tecnica, nel 1950 doveva essere nominato Commissario della Nazionale Femminile di ginnastica.
Se Amsterdam ha
praticamente consacrato in modo definitivo
il
nome della società
e certamente rappresenta in assoluto i valori individuali, collettivi
e tecnici, l'importanza di questa grande affermazione si identifica
nel fatto che ha
preceduto numerosi
altri successi conseguiti in Italia ed all'estero, individualmente e
con squadre.
Sono titoli e
vittorie che riassumono nel modo più indicativo lo sforzo della
società, una particolare costante di valori tecnici, cioè I'esistenza
di una autentica scuola
i
cui presupposti
risalgono alle prestazioni dei fratelli Rossi, Ernesto Cerri, i
fratelli Gigli, Domenico Ganassini, Antonio Origoni, Marco ed Enea
Giorgi, Pino Verri, Ettore Valli, Umberto Sabbadini.
E'
evidente che a
consuntivo di tante affermazioni la Ginnastica Pavese avesse un
adeguato credito come società, i cui successi nel campo eminentemente
sportivo non potevano non essere ritenuti conseguenti da valori
intrinsechi, cioè da una struttura organizzativa e tecnica adeguata. Infatti seguirono nella nostra città la Pre Olimpionica di Ginnastica Femminile. (1951), la finale della Coppa Buriani (gara naziònale), I'incontro internazionale Italia-Giappone, il Trofeo ing. Luigi Robecchi Bricchetti (1958), i Campionati Italiani Individuali Juniores (1962), i Campionati Nazionali Individuali Assoluti (1969), gli incontri internazionali Italia-Ungheria (femminile,1972) ed Italia-Germania Est.
Sono queste le
tappe più significative di una lunghissima (spaziamo sull'arco di
cento anni) attività,
il
cui effettivo
valore, a parere nostro, prescinde da titoli e dalle affermazioni
agonistiche ed organizzative raggiunti, per individuare nell'etica e
nella continuità del lavoro svolto (al servizio di più generazioni) I'effettiva
importanza del ruolo assunto e tenuto dalla Società Ginnastica Pavese
per un secolo nell'ambito della città a favore dei giovani, per
offrire loro un'alternativa sana, pregiudizialmente al di fuori di
qualsiasi scopo che non sia stato, come lo è tuttora, quello di fare
dell'autentico sport. Lo si ravvisa anche nella particolare assiduità,
nell'attenta cura con cui sono seguiti e preparati i più giovani che
nell'ambiente hanno trovato sempre la "palestra"
più
adatta per coltivare e disciplinare le loro attitudini, senza
pressioni di sorta, nella prospettiva di un domani che i precedenti
appena indicati confermano possibili per l'impegno della società, se
riterranno di interpretare definitivamente
il
ruolo di atleta
nella specialità scelta. Apertura d'obbligo, d'accordo, ma susseguente
ad una fase della vita dei giovani ai quali la società continuando
secondo quei principi che ha ereditato e che un secolo fa furono alla
base della sua costituzione, offre senza nulla chiedere, secondo
l'etica più rigida di una missione che oggi continua, fortunatamente
senza essere condizionata da forze esterne.
E
quanto sia stata
valida I'attività nel settore dei giovani lo indicano, per citare due
dei momenti sportivi più interessanti, le affermazioni delle squadre
giovanili che allenate da Carlo Lanza e da
Benedetto Aliprandi,
nel periodo 1947/50 ed attorno al 1960 si imposero più volte a livello
nazionale. Non è pertanto fuor di luogo, in conclusione, riassumere
tutti questi dati per individuare, nella continuità, una vera
tradizione che si colloca tra i fattori sociali più importanti della
vita della nostra città nell'arco di un secolo. Come sotto
il
profilo
eminentemente sportivo riteniamo sia giusto stimare questi risultati
come gli elementi tra
i
più esponenti di
tutto lo sport pavese. Che se oggi, ed avviene da anni, trova una
particolare collocazione a livello nazionale, lo deve in buonissima
parte al settore della ginnastica, come dimostra in modo emblematico
nella gerarchia sportiva la carica di Vice Presidente della
Federazione Italiana della Ginnastica affidata a
Giovanni
Grassani. |